Le Azure Function sono uno strumento innovativo perché ci consentono di sfruttare un'architettura cosiddetta serverless sulla piattaforma cloud di Microsoft. Fin dalla loro uscita possiamo scrivere funzioni con i linguaggi più disparati: C#, JavaScript, F#, Java, Powershell, Bash, Python. Per quanto riguarda i linguaggi .NET, il runtime disponibile era basato sul .NET Framework, ma di recente è stata introdotta anche la possibilità di sfruttare .NET Core, più leggero rispetto al precedente, quindi che si adatta meglio alla dinamicità di una Azure Function.
Per abilitarlo è sufficiente attivare il nuovo runtime delle Azure Function, attualmente in preview, il quale adotta un'architettura nuova, aperta anche ad estensioni, che contempla anche l'uso di .NET Core. La sezione da individuare nel portale ha il nome Function app settings.
Possiamo poi creare le funzioni direttamente dal portale oppure tramite l'ausilio di Visual Studio. Aggiornandolo alla versione 15.5 disponiamo anche dei tool che supportano .NET Core, dandoci la possibilità di scegliere il runtime in fase di creazione del progetto.
Notiamo che sono disponibili meno trigger rispetto alla versione con il .NET Framework. E' un limite dell'attuale preview, la quale non è ancora completa e necessita anche di un porting di tutti i trigger, input e output. Non possiamo, infine, migrare funzioni già in essere senza prima rimuovere quelle che usano trigger non supportati.
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